top of page
  • Immagine del redattoreQuelli dell'AVC

L'angolo del volontariato: #maneggiareconcuore



Newsletter 3 - Gennaio 2022
.pdf
Download PDF • 620KB

Sono Elena e sto svolgendo un anno di servizio civile presso l’associazione Antonia vita di Monza.

Ormai sono giunta a metà di questo percorso...ma cosa ho incontrato realmente? Questa esperienza è stata come un grande viaggio, una navigazione con rotte e mete sconosciute che ebbe inizio il 25 maggio, un po’ come questa bambina con l'impermeabile giallo, sguardo determinato e tanta voglia di lasciarsi sorprendere e stupire dalle onde, dalle tempeste e dalle stelle che mi sarei trovata davanti. Sono partita proprio così: con tante domande e forse anche con un po’ inconsapevole del posto in cui, da lì a poco, sarei approdata e che avrei scoperto di lì a poco. Ricordo con simpatia il primo ingresso in associazione, mi sono ritrovata in quella che avevo subito definito una gabbia di matti; erano tutti intenti a festeggiare il compleanno di un'operatrice e sono stata coinvolta nei festeggiamenti. Un gesto di tale semplicitá che, tuttavia, mi fece sentire subito parte della loro grande famiglia.


Mi sono subito imbattuta in un turbinio di servizi con sigle dal suono buffo… progetto iris, scuola popolare, progetto case, tukiki.

Ma cosa si celava dietro questi nomi particolari? un tesoro stupendo, molto più prezioso di quando avessi mai potuto anche solo immaginare. Sono partita sola su questa barca e pian piano sto proseguendo con una nave sempre più carica che ad ogni incontro si sta riempiendo di qualcosa di speciale. Il bagaglio più bello e ricco che potessi desiderare sono proprio le persone, gli sguardi, gli abbracci, i sorrisi e le lacrime.


Ma partiamo con ordine … quali progetti stanno segnando le mie rotte?

Scuola popolare: una scuola per tutti, che dà una seconda opportunità ai ragazzi e permette loro di trovare qualcuno che creda in loro e che gli faccia capire “sono qui per te, prendi la mia mano, ti aiuto io, ce la puoi fare”.

Progetto iris, invece, è un progetto di semi residenzialità che permette di trovare un posto che faccia sentire a casa, accolto e voluto bene.

L’aiuto compiti del centro di aggregazione: un sostegno nello svolgimento dei compiti, ma anche attività ricreative, come per esempio cucina, e giochi.

Tukiki è un progetto nato con lo scopo di creare una squadra di calcio per disabili cognitivi di tutte le età, l'obiettivo di questa squadra è quello di annientare le barriere fisiche e sociali e far sì che lo sport sia uno strumento d'integrazione e divertimento.

Il centro estivo' che ha fatto si che io passassi un’estate carica di emozioni ed esperienze e sempre in movimento. Esso è un servizio concepito per accogliere e intrattenere, con una serie di attività ricreative di vario genere, bambini e ragazzi durante i mesi estivi.


Un incontro con i “I ladri di carrozzelle”, un gruppo musicale che, nonostante la disabilità non ha mai smesso di inseguire il suo sogno: diventare una rock band ed infine ''Le infinite stanze delle donne'', un evento organizzato in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, in cui abbiamo ascoltato e ci siamo ascoltate. E’ stato un grande viaggio alla scoperta dei nostri sentimenti, emozioni e paure e mi ha fatto rendere conto di quanto fosse bello rivedersi nelle storie di altre ragazze. Attraverso lo spettacolo dei bravissimi attori della compagnia teatrale “la Ventana” abbiamo conosciuto le storie di donne coraggiose che hanno preso la loro vita di petto.


Ho trovato una grande famiglia accogliente, un mondo pieno di amore, un abbraccio caldo capace di rassicurarti da qualsiasi tempesta.

Ho imparato che il tempo non conta. Le lancette dell’orologio scompaiono, doni il tuo tempo senza misura. Ho scoperto che la felicità è l’energia di agire, la gioia di fare.

Ho imparato a dare ogni giorno una nuova opportunità a me stessa e agli altri, che il passato può essere un trampolino di lancio per il proprio presente e il proprio futuro.

Ho imparato a #Maneggiareconcuore, l’importanza della delicatezza dell’entrare in punta di piedi e del fare entrare in punta di piedi.

Ho imparato ad abitare il silenzio, quanto la comunicazione non è quella a parole, ma quella che il cuore trasmette ad altri. Il silenzio non è un luogo spaventoso ma una ricchezza.

Ho imparato a non aver paura della scrittura per esprimersi e raccontarsi.

Ho imparato a crescere, ad apprezzare le diversità e vederle come una ricchezza e un allargamento di vedute.

Ho imparato l’arte del tuffarsi e di aver coraggio, nuotare, ed essere libera, vedere le cose con occhi nuovi, rinascere, non mollare mai, farmi sciogliere e levigare dal sale.

Ho imparato che servono radici solide per spiccare il volo.

Ho imparato che la vita può anche allontanare ma il bene continuerà.

Ho imparato a combattere i pregiudizi, ho imparato che la musica è vita.

Ho imparato la bellezza dell’arte, del dipingere, fotografare, ritagliare, dei colori, la semplicità dello sporcarsi con le tempere.

Ho imparato la meraviglia del donare: un atto di stima e gratitudine nei confronti del prossimo. Significa dare la propria presenza e il proprio tempo, impegnandosi al servizio dell’altro, chiunque esso sia. esso è possibile solo quando si decide di farsi vicino.

Ho imparato a sognare .. e come dice una canzone “ c’è che ormai ho imparato sognare e non smetterò”.


bottom of page