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Immagine del redattoreQuelli dell'AVC

L'angolo del volontario: Le Infinite Stanze delle Donne




Un racconto di Rim e Alessia




Rim: L'evento contro la violenza sulle donne che si è tenuto il 28 novembre ha rappresentato per me, cosí come per tutte le ragazze che ci hanno partecipato, il compimento di un viaggio nella miniera di sentimenti, paure ed esperienze di cui sono carichi i nostri cuori. Con Alessandra siamo riuscite a sviscerare e scoperchiare emozioni che forse, da troppo tempo, abbiamo trascurato. Come? bhe con la semplicità e intimità che hanno caratterizzato tutti i nostri incontri ,i quali si sono rivelati pieni di scoperte e sorprese che ci hanno permesso con piccoli passi di avvicinarvi un po' di piú a noi stesse. In un modo totalmente nuovo e unico ho compreso quanto effettivamente le donne e le ragazze siano così diverse tra loro e allo stesso tempo unite dall'amore per la vita e dal desiderio di libertà che arde nelle loro anime.

Chi con parole semplici e schiette, chi con profonda analisi di se stessa, siamo tutte riuscite a urlare a gran voce i nostri sogni e, in modo straordinariamente coraggioso, anche paure e dolori. Mi dispiace dover dire che non basterebbero tutte le parole del mondo per esprimere lo sguardo di fiducia, entusiasmo e ammirazione che ho visto nei visi delle persone che ascoltavano le storie ed io in primis non avrei mai immaginato di lasciarmi andare cosí tanto, donando ad altri le mie sensazioni. Se mi dovessero chiedere qual é stata la cosa piú bella di questo percorso, non avrei minimamente alcuna esitazione nel dire che è stato vedere in me e nei visi delle altre ragazze reazioni diverse ad ogni giovedí: un giorno un sorriso abbagliante e spensierato, l'altro invece una lacrima delicata che risplende alla luce tenue della stanza che ci ospitava, lacrime che sottolineavano l'opera d'arte che costituivano le nostre emozioni le une accostate alle altre in un mosaico colorato fatto si di vivacità e spensieratezza, ma anche di insicurezze, fragilità e paure. Ho nominato l'arte perché come si potrebbe definire altrimenti lo splendido gruppo che si è formato? Ho visto solidarietà femminile, sguardi di intesa e allo stesso tempo consolatorio, abbracci calorosi e risate di liberazione. Auguro a tutti di trovare compagne di viaggio cosí solidali e comprensive e un capitano di viaggio paziente, intraprendente e sempre disposto a porgere una mano a tutti come quello, anzi quella, che abbiamo avuto noi.


Alessia: Mi chiamo Alessia e mi sono da poco unita, alla meravigliosa squadra di volontari dell’Associazione Antonia Vita Carrobiolo. La mia primissima giornata di volontariato porta un nome: “Le infinite stanze delle donne”. Una giornata tutta al femminile, organizzata in occasione del 25 novembre (Giornata contro la violenza sulle donne), in collaborazione con diverse associazioni ma soprattutto tante, tantissime persone, che ho scoperto essere la ricchezza di questo posto. La mia stanza: Ho 30 anni e questa è la prima volta che ho preso coraggio e mi sono buttata in un’ esperienza di questo genere. Magari qualcuno penserà: “Coraggio? E perché dovrebbe servire del coraggio per fare volontariato?”. Bè, a me ce n’è voluta una discreta dose.

Fino a qualche tempo fa mi definivo un fastidioso e minuscolo neo sul viso di questa dea meravigliosa che è la nostra terra; Sempre impaurita, insicura, arrabbiata con una vita che avrei voluto andasse diversamente, arrabbiata per l’indifferenza generale delle persone. Ed ero così occupata ad arrabbiarmi che ho finito per alimentare la convinzione di essere inadeguata per questo tipo di realtà. Ma soprattutto, avevo il terrore di ritrovarmi di fronte a tante piccole “me” adolescenti e bambine. Mi sono immaginata i loro volti bisognosi di supporto, di conforto, di affetto, di una guida solida, di sentirsi parte di un insieme, e al solo pensiero di questo confronto il cuore mi si fermava alla gola. Credo che a volte sia difficile stare davanti allo specchio e guardarsi negli occhi, ma se solo provassi ad allargare lo sguardo e cambiare punto di vista ti accorgeresti che in quello specchio non ci sei solo tu, c’è un mondo intero attorno a te, e che tu lo voglia o meno ne fai parte. Devi solo scegliere come farlo.


Le donne del Carrobiolo: E’ venerdì. Sono davanti al cancellone. Il cuore batte all’impazzata mentre entro e vedo tutti questi ragazzi che escono dalla scuola. Mi dicono di salire le scale ed ecco Camilla, capelli corti e arruffati, sprigiona colore da ogni poro, sorride, e cerca di tenere a bada una decina di ragazzi pieni di vita che stanno uscendo. “Ti accompagno da Ale, ti spiega tutto lei”. Arrivo davanti ad un ufficio e vedo Alessandra, folta chioma riccia, espressione stanca, ma sicuramente non di sorridere e con un scintilla negli occhi che dice “Vieni, entra nel mio mondo, raccontami di te, ti ascolto”, mi stringe in un abbraccio, uno di quelli in cui ti perdi e che non vorresti mai lasciare. Poi conosco Caterina, una piccola bomba di energia, con i suoi bellissimi progetti nella testa, e con le sue meravigliose parole cariche di speranza, e infine Lella, che si aggira per le stanze della corte cantando a squarciagola, non riesco a trattenere il sorriso. Osservo e ascolto queste donne e non posso fare a meno di pensare “Ecco il mondo che vorrei”. Le infinite stanze delle donne: E’ il 28 Novembre. E‘ stata una giornata meravigliosamente piena di vita, di persone, di colori e di emozioni. In ogni laboratorio diverse donne erano pronte a regalare un pezzo del loro universo a tutte le persone che passavano. Ho gironzolato per ogni stanza, come se fossi nel paese dei balocchi, anche io curiosa di scoprire questi mondi, finché non sono arrivata alla mostra. All’interno di un salone voltato, illuminato da una luce calda e accogliente, un lungo tappeto rosso disegnava sul pavimento un percorso da intraprendere. Su di esso dodici sedie cinte da un velo rosso e affiancate da un piccolo oggetto, reggevano delle cuffie e ti invitavano ad ascoltare. Mi metto in posizione, alzo lo sguardo verso il volto della voce che parla e ascolto. Riesco a percepire ogni singola emozione raccontata. Le ascolto una dopo l’altra, senza fermarmi; Loro sono splendide, e le loro parole puntano dritte al cuore, ma la cosa che mi lascia di stucco è il fatto che riesco a riconoscere una parte di me in ognuna di loro, e il cuore improvvisamente si riscalda. Si. E’ decisamente questo il mondo che vorrei.

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