Abbiamo chiesto a due ragazze in PCTO (ex Alternanza Scuola - Lavoro) di raccontare la loro esperienza (con la promessa di non modificare nulla e di sentirsi libere di scrivere quello che volevano). Chi viene qui inviato/a dalle Scuole passa sempre un periodo di "smarrimento", in cui cerca di capire dove si trova e cosa dovrebbe fare.
Poche informazioni arrivano, purtroppo, dalla Scuola di invio, per cui noi diventiamo "un centro sociale" " un posto con ragazzi in difficoltà" o di "ragazzi che hanno bisogno di aiuto" [...continua dopo le testimonianze]
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"Ho iniziato l’alternanza scuola lavoro nell'Associazione Antonia Vita - Carrobiolo in ottobre 2021. inizialmente non sapevo cosa aspettarmi, avevo sentito parlare del centro da mia madre ma non avevo idea di cosa potessi trovarmi davanti. Ricordo perfettamente la prima volta che entrai: ero con una mia compagna di classe e non sapevo dove andare ma una volta entrata nel complesso sono stata travolta da un’ondata di tranquillità e leggerezza che mi ha subito tranquillizzata. Inizialmente il mio più grande blocco era la paura di dovermi confrontare con ragazzi quasi miei coetanei, non sapevo se assumere un ruolo più adulto e autoritario o se comportarmi come se fossero praticamente miei amici. Questo timore fortunatamente è passato in fretta, mi sono bastate un paio di settimane per abituarmi e sentirmi sempre più a casa in un luogo che mai avrei pensato potessi amare così profondamente. Il C.A.G. per me non è solo un luogo di aiuto compiti ma è condivisione, affetto e aiuto reciproco; tanti piccoli gesti, parole e anche semplicemente sguardi non solo da parte dei ragazzi ma anche dagli educatori, Caterina e Mirko, sono quello che per me fanno diventare le ore di alternanza dopo 7 ore di scuola qualcosa di fisso e mai noioso nella mia settimana. Molte volte, anche dai miei stessi familiari, mi è stato chiesto perché io desiderassi così fortemente spendere il mio venerdì pomeriggio al C.A.G. e sinceramente non credo di avere una risposta unica ma sono l’insieme di piccole esperienze, di traguardi e momenti di pura gioia che mi tengono così legata a questo posto sapendo che alla fine del mio percorso, non solo di pcto ma anche di volontariato, avrò ampliato il mio bagaglio di conoscenze ed esperienze creando allo stesso tempo magnifici ricordi." (Chiara)
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"Ho scoperto l'associazione Antonia Vita circa due anni fa quando mi era stata proposta dalla scuola come una delle numerose attività disponibili per le competenze trasversali e l'orientamento. La descrizione di questo progetto suggeriva lo svolgimento di una semplice attività di doposcuola in cui la mia principale occupazione sarebbe stata quella di assistere ragazzi tra gli 11 e i 16 anni nello svolgimento dei compiti, questo tuttavia fin da subito si è rivelato molto di più: un momento di interazione tra persone di diverse età e diverse culture ma soprattutto condivisione di piccoli momenti di vita quotidiana ed esperienze personali. Ho svolto le mie prime ore di PCTO con l'associazione nel 2020, anno buio segnato dalla diffusione del covid e dalle innumerevoli quarantene, e anche oggi ripensandoci sorrido al ricordo di quelle ore passate davanti allo schermo del mio pc a domandare che compiti ci fossero da fare (sempre matematica!) a guardare video su YouTube riguardanti la seconda guerra mondiale e a preparare presentazioni sugli argomenti più disparati. Il cercare di fare compiti a distanza aveva dei risvolti tragicomici, impossibile non citare le volte in cui il ragazzino che seguivo mi abbandonava davanti allo schermo mentre tentavo invano di chiedergli di tornare con un tono supplicante anche se con una nota di divertimento, Impossibile non ricordare quando Mirko (educatore) passava davanti alla postazione e confuso chiedeva perché stessimo guardando pillole di storia, impossibile anche non riportare quando durante lo svolgimento dei compiti altri ragazzi comparivano nella telecamera ed iniziavano ad intervenire rispondendo alle domande. Con l'arrivo del 2021 e con la possibilità di proseguire in presenza non ho esitato a scegliere nuovamente questa proposta che si è rivelata molto diversa rispetto a come l'avevo sperimentata. L'associazione Antonia Vita deve essere vissuta per essere capita completamente. È un luogo di amicizia che offre la possibilità di crescere e coltivare la gentilezza, riduttivo pensare a questo PCTO come ad un'ora di aiuto compiti, attività educative, culturali, ludiche e sportive." (Maria Vittoria)
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Cosa rispondere, allora, per dare l'idea di cosa si faccia qui? "Ma alle medie voi studiavate?", "Chi non ha bisogno di aiuto a questa età?" o ancora "Ok, la scuola non vi ha dato informazioni, ma voi siete andate/i a cercarle?" (molto spesso no).
Comincia successivamente la spiegazione ufficiale: "Siamo un'Associazione di Volontariato, con diversi servizi, sia la mattina che il pomeriggio, per ragazze e ragazzi dai 12 ai 17 anni. I focus principali sono il contrasto alla dispersione scolastica e il supporto alla crescita personale dei ragazzi".
Quello che viene detto alle studentesse e agli studenti è sempre troppo limitato. Ci sono i compiti da fare, vero; ci sono le attività da organizzare, vero; ci sono lo sport, la merenda, i laboratori, ma quello non è possibile dire a voce è che c'è la conoscenza reciproca con le ragazze e i ragazzi. Che sono normalissimi adolescenti e preadolescenti, non teppisti presi dalla strada e infilati a forza dentro l'Associazione.
Certo, il fatto che siano "normali" non significa che siano "facili": sono diffidenti, rumorosi, non hanno voglia di fare nulla, soprattutto i compiti...ma sono coinvolgenti - se ci si fa coinvolgere, si sanno far aiutare - se li si sa aiutare - e ti aprono il loro mondo - se ci si vuole entrare.
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